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LE ESCURSIONI CLASSICHE

L'ALTO ADIGE

1

Bolzano e l'Altipiano del Renon

Per gli amanti delle Dolomiti, non può certo mancare la visita di Bolzano, capoluogo dell'Alto Adige: la luminosa piazza Walther, circondata da importanti edifici storici (Duomo, Palazzo Campofranco,...) e Caffè eleganti, i Portici, coi suoi negozi "chic"ed alla moda e le facciate caratterizzate dagli aggettanti bovindi, la variegata freschezza di frutti ed ortaggi di Piazza delle Erbe, i conventi, oasi di silenzio celati in piccoli vicoli medievali, che custodiscono tesori della pittura e della scultura del 14. e 15. secolo.
Dopo la visita guidata ci sarà tempo libero a disposizione per passeggiare alla scoperta di questa città dal fascino ancora tipicamente tirolese.
Non lontano dalla stazione si trova la funivia del Renon: in 12 minuti si sale sull'omonimo altipiano situato ad un'altitudine di ca. 1200 m. e luogo privilegiato per intraprendere meravigliose escursioni e praticare sia lo sci da fondo che quello alpino.
Con un treno in funzione dal 1907, ci si avvicina alle famose Piramidi di Terra, le più belle ed imponenti d'Europa, spettacolo naturale meraviglioso ed unico; da qui si possono ammirare al meglio le Dolomiti: il Catinaccio, il Massiccio dello Sciliar, le Odle, il Gruppo del Sella sono solamente alcune delle superbe cime di un panorama veramente mozzafiato.
Tempo libero per gustare una fetta di strudel, dolce tipico alle mele con un cappuccino o un bicchiere dell'ottimo succo di mele locale.

2

Alpe di Siusi e Bressanone

L'Alpe di Siusi, a qualche km da Bolzano, è il più grande altipiano in altitudine d'Europa, situato fra i 1800 e 2000 m: 52 km inseriti in un parco naturale ed attorniato da formazioni rocciose e montagne maestose: lo Sciliar, il Catinaccio, il Sassolungo e il Sassopiatto.
Il paesaggio alterna foreste di abeti a profili ondulati coperti di prati verdissimi su di uno sfondo che sembra uscito da una cartolina.
Passeggiare in questa natura rilassante ci rimette in pace col mondo.
Per chi lo desiderasse, con un calesse si può raggiungere una malga dove vengono offerti dolci e piatti tradizionali in una tipica atmosfera alpestre.
Si riprende il cammino per raggiungere Bressanone, la prima città del Tirolo, antica sede dei Principi-Vescovi e straordinario scrigno di opere d'arte, come la Cattedrale barocca, completamente rinnovata nel '700 e sfavillante di vetrate, lampadari e stucchi dorati, il chiostro decorato da affreschi del 15.e 16.secolo, il Palazzo Episcopale, residenza dei Principi-Vescovi fino alla secolarizzazione avvenuta sotto Napoleone e oggi Museo Diocesano, ricco di altari a portelle, statue dipinte e preziose oreficerie.
Accorciando il tempo libero si ha giusto il tempo di gettare uno sguardo su Vipiteno, situata a pochi km dalla frontiera austriaca e dalle facciate coronate da bellissime insegne in ferro battuto.
Il Municipio custodisce una collezione di pitture e sculture di epoca rinascimentale e barocca, mentre la chiesa di Santo Spirito conserva un ciclo di affreschi considerato il capolavoro del pittore gotico Giovanni da Brunico.

3

Le Dolomiti

Il 26 giugno 2009, a causa della loro bellezza, della loro unicità paesaggistica, della loro importanza geologica e geomorfologica, le Dolomiti sono state dichiarate Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco.
Il celebre architetto svizzero Le Corbusier scrisse:" Le Dolomiti sono la più bella architettura naturale al mondo", architettura e scultura insieme, create dall'incessante movimento della natura.
Avventurarsi nelle Dolomiti significa intraprendere un meraviglioso viaggio all'indietro nel tempo dove, 250 milioni di anni fa, il clima tropicale ha creato una gigantesca isola corallina che immani forze sotterranee fecero esplodere verso il cielo e che fu in seguito intagliata, sbrecciata, levigata dalla pioggia, il ghiaccio ed il vento.
La Valle di Fassa, all'ombra del Catinaccio, il fiabesco Lago di Carezza, nel quale si rispecchiano le Torri del Latemar, l'immenso gruppo del Sella, cuore geografico di questo paesaggio pietrificato, La Marmolada, regina incontrastata dei cieli dolomitici sono, da secoli, il sogno di migliaia di appassionati di tutto il mondo.
Un viaggio alla scoperta di questo regno incantato non può che diventare un'avventura indimenticabile.

3.1

La "regina" e la "perla" delle Dolomiti

Risalendo la Val d'Ega, si raggiunge il Lago di Carezza, perla color smeraldo circondata da una foresta di conifere e dominata dalle cime dolomitiche più leggendarie.
La vista del Latemar che si specchia nell'acqua riempie di meraviglia i pellegrini di questa cattedrale dalle guglie e dai pinnacoli calcarei.
Dal Passo di Costalunga si ammirano altre montagne meravigliose: Catinaccio, Pale di S. Martino e Monzoni, una sinfonia dai toni grigio-azzurri.
Attraversando la Val di Fassa si giunge al Lago di Fedaia e alla Marmolada, chiamata Rosalya dai Ladini, antica popolazione dolomitica, luogo dell'inverno eterno.
Coi suoi 3.340 m. supera qualsiasi altra cima dolomitica, è il solo colosso che osa ancora imprigionare la neve durante i mesi d'estate.
Oltre il passo ci si trova in un paesaggio caratterizzato da rocce scoscese, boschi di larici e piccoli villaggi alpini che ci conducono fino alla perla delle Dolomiti: Cortina d'Ampezzo.
Sede dei Giochi Olimpici invernali nel 1956 ha mantenuto la sua patente di nobiltà; d'altronde il suo paesaggio è davvero incomparabile: contro il cielo di Cortina si stagliano maestose le Tofane, il Cristallo, il Sorapis e l'Antelao, nessun'altra località può vantare altrettanto.
La via del ritorno passa per il Lago di Misurina, dove si affacciano solenni e solitarie le Tre Cime di Lavaredo.

3.2

Le Dolomiti, regno dei Ladini

Si comincia dalla Val Gardena, conosciuta universalmente per le competizioni di sci a livello internazionale e la scultura del legno, che qui vanta una tradizione secolare.
Pausa ad Ortisei, capoluogo della valle e possibilità di visita ai numerosi atelier e negozi di sculture.
Le piste di sci, fra le più belle e conosciute delle Alpi, sono visitate tutti gli anni da decine di migliaia di appassionati degli sport invernali.
Si prosegue verso il Gruppo del Sella, di cui conosceremo tre dei quattro passi che lo racchiudono: Sella, Pordoi e Campolongo.
Qui si ammirano le quattro vallate dove si parla ancora una lingua molto antica che discende direttamente dal latino: il "ladino" dolomitico, parlato da circa 30.000 persone che vivono ai piedi di questo gigante di pietra che appare come un'immensa fortezza.
E' bizzarro poter leggere i nomi di villaggi e località nelle tre lingue ufficiali della regione: italiano, tedesco e ladino! Si passa da Arabba per giungere in Val Badia, altra zona famosa per lo sci.
Corvara è dominata dalle torri del Sassonghèr, quasi un baluardo che annuncia l'affilata catena del Cir.
La piccola cappella di Santa Tarina, nel piccolo cimitero del villaggio, racchiude uno dei più begli altari a portelle della zona alpina.
Si scende, attraverso un paesaggio dominato da foreste, prati verdeggianti e costellato di castelli e villaggi fortificati, verso S. Lorenzo di Sebato, antica mansio romana a pochi km dalla città di Brunico.

4

Merano e la Strada del Vino

Adagiata in un aperto bacino protetto dalle alte montagne del Gruppo del Tessa, giace Merano, Perla dell'Alto Adige, città-giardino con una secolare tradizione di stazione climatica e città termale.
Incantevoli passeggiate, addolcite da una lussureggiante vegetazione subtropicale, avviluppano totalmente la città in un abbraccio verde e profumato, mentre le ville di fine '800, divenute ora elegantissimi hotel, occhieggiano fra palazzi, portici medievali e le mura merlate del Castello Principesco.
Le chiese di S.Nicola e di S.Spirito sono inoltre delicati esempi di stile gotico tedesco del 15. secolo.
Il nuovo centro termale, uno dei più moderni d'Europa ed accessibile a tutti, si trova in mezzo a un parco nel quale si alternano macchioni di rose ed oleandri, un piccolo lago in cui occhieggiano le ninfee ed una macchia mediterranea con pini, palme ed olivi.
Durante la visita ci si potrà fare un'idea della bellezza di questa cittadina di quasi 40.000 abitanti, e lasciarsi così affascinare dalla sua delicata seduzione.
Dopo il tempo libero ci si avvia attraverso la Strada del Vino fino al villaggio di Caldaro, situato sulle pendici calcaree della Mendola dominanti l'omonimo lago e patria di numerosi vini di pregio.
Dopo una passeggiata nel centro contraddistinto da belle tenute agricole ed eleganti residenze del tardo '500 in stile dell'"Oltradige" si potranno apprezzare i vini tipici della regione: il robusto Lagrein, il leggero Kalterer See e l'aromatico Gewürztraminer.

5

La val Pusteria: arte e natura ai piedi delle Dolomiti

Partenza in direzione di S. Candido, un villaggio che dall'alto osserva l'Austria, distante solo 6 km e attraversato dal fiume Drava, che dopo un lungo viaggio in terra slava, raggiunge il grande Danubio.
Le numerose chiese qui visitabili sono giustamente celebri: la Collegiata è un capolavoro dello stile romanico dell'11.secolo, mentre la barocca Cappella del Santo Sepolcro è la copia in miniatura della ben più famosa basilica che si trova a Gerusalemme.
E' probabilmente il sogno barocco di un oste pellegrino che riportò dal suo lungo viaggio in Terra Santa l'osso di un sauro preistorico, che ancora s'ammira all'entrata.
Non lontane, le acque cristalline del Lago di Braies, sono la porta incantata di un regno dove la pietra e l'acqua sembrano incontrarsi col cielo.
Un sentiero che passa sotto la Croda Rossa ci permette di farne il periplo fra boschi intatti di conifere alpine.
A una ventina di km il capoluogo della valle, Brunico, mostra orgogliosa il suo castello vecchio di 750 anni, ora museo della montagna, materializzazione del potere e della ricchezza degli influenti Principi-Vescovi di Bressanone, che dall'alto di una boscosa collina domina la cinta muraria, gli aguzzi campanili delle cappelle gotiche e barocche, i vicoli che si inseguono oltre le antiche porte.
Non lontane si snodano le più belle piste da sci dell'intera vallata.

6

I castelli dell'Alto Adige

L'Alto Adige è una terra ricca di castelli, testimonianza di un fervido passato feudale.
Molti manieri sono ancora abitati, altri sono soltanto delle rovine, ma la maggior parte sono stati trasformati in bellissimi ed interessanti musei.
Quella che segue è soltanto una breve lista dei castelli che si possono visitare soggiornando nella nostra regione.

6.1

Castel Roncolo (Bolzano)

Piazzato su di uno sperone porfirico dominante l'accesso alla Val Sarentina, il castello domina la piana di Bolzano.
Per questo fu costruito in quel luogo dai fratelli von Wangen nel 1237.
L'interno del castello ci meraviglia; ogni singola sala infatti è decorata con affreschi in stile gotico internazionale dell'inizio del '400 ed ogni attività cortese vi è rappresentata con una freschezza e verità che lasciano stupefatti: la caccia, i tornei, la musica, la danza ed i giochi di corte ci svelano un mondo intessuto di suoni e colori lontani.
Si direbbe di poter vedere uscire da qualche sala la figura di Perceval, Tristano con l'amata Isotta o sentire risuonare la voce di Re Artù mentre bandisce una festa in onore dei cavalieri della Tavola Rotonda, qui eternati sulle pareti della Casa d'Estate.
Vi è inoltre la stuzzicante possibilità di poter partecipare ad un banchetto nella taverna del Castello con accompagnamento di musica medievale suonata dal vivo.

6.2

Castel Trauttmansdorff

Il castello fu restaurato alla fine dell'800 ed abitato a più riprese dall'Imperatrice Elisabeth (Sissi) durante i suoi numerosi soggiorni nella stazione climatica di Merano fra il 1870 ed il 1889.
Il maniero è circondato da 12 ettari di un giardino botanico considerato una vera meraviglia e suddiviso in differenti paesaggi vegetali: i Boschi del Mondo, i Giardini acquatici, i Giardini del Sole ed i Paesaggi dell'Alto Adige, con una varietà di più di 80 ambienti botanici.
Il grande binocolo, la voliera dei pappagalli, il mosaico geologico, la roccia sonora, il giardino proibito, il calendario con le fioriture di tutte le specie secondo le diverse stagioni incantano ogni tipo di visitatore.
Il Touriseum, ospitato all'interno del castello, è stato il primo museo delle Alpi dedicato in modo specifico alla storia del turismo.

6.3

Castel Velturno

Ben disposto sui pendii soleggiati non lontani dall'antica città vescovile di Bressanone, sorge Castel Velturno, voluto dai principi vescovi alla fine del 16. secolo, proprio quando il Rinascimento abbandonava l'Italia, per raggiungere i paesi d'Oltralpe.
Lo splendido ed ampio giardino murato era usato come una voliera, attraversata da uccelli provenienti da tutte le latitudini, mentre all'interno impressionano i camini marmorei, le stufe in maiolica decorata, i cicli di affreschi ed i soffitti in legno intagliato.
La camera da letto del principe vescovo è un trionfo di forme intagliate, scolpite e dipinte, che crea un insieme grandioso e delicato.
Al piano terra una collezione di opere artistiche presenta squisiti esempi di tavole dipinte, sculture, bassorilievi ed altari a portelle del 15. e 16. secolo

6.4

Sulle tracce di Sissi

Merano ha ospitato più volte l'imperatrice Elisabetta, detta Sissi.
Il primo soggiorno ebbe luogo nel 1870 e l'imperatrice abitò nel castello del conte Trauttmansdorff, che fu completamente ristrutturato per poter accogliere l'ospite tanto illustre.
Oggi il castello è sede di un museo del turismo, il Touriseum, ed alcune delle sale dove Sissi e la sua figlioletta Valerie alloggiavano sono state in parte arredate con gli oggetti che le appartenevano.
Il parco dove ella si dilettava a passeggiare è ora un meraviglioso giardino botanico, che offre più di 80 ambienti vegetali differenti, dalle conifere nordamericane, alle colture di riso dell'Estremo Oriente, dai vigneti altoatesini, ai cactus dei deserti subtropicali.
Dopo la visita ci si avvia sulle tracce di Sissi, alla riscoperta di tutto quello che di lei è ancora rimasto nella città sul Passirio.
Si mangerà nel Castel Rubein, dove vi erano a disposizione dell'imperatrice e del suo numeroso seguito ben 27 carrozze coi rispettivi cavalli e cocchieri.
Con il bel tempo si potrà pasteggiare nel magnifico giardino.
Si scenderà dunque verso la città, meravigliandosi alla vista di castelli e residenze medievali, come Schloss Rottenstein, proprietà del fratello dell'imperatore Francesco Giuseppe, ville neoclassiche, parchi con alberi ultracentenari divenuti monumenti naturali, hotel in stile "Art Deco", piccole cappelle gotiche e meravigliose passeggiate ricche di fiori e piante esotiche.
Nell'Hotel Bavaria abitava il fratello dell'imperatrice, stimato oculista che salvò la vista a decine di meranesi bisognosi.
Passando sotto la Wandelhalle, colonnato in stile "Liberty" adibito a passeggiata coperta per i giorni piovosi, si terminerà il nostro viaggio davanti alla statua marmorea dell'imperatrice, che ancora la immortala nel pieno della sua leggendaria bellezza.